lunedì 11 novembre 2013

Calze da neve, legali o illegali?

Sulla questione non c'è ancora il verdetto definitivo, ma una recente circolare del Ministero dell'Interno invita la polizia a non sanzionare chi le utilizza. In sospeso c'è tuttavia un ricorso della Motorizzazione

Le calze da neve – o autosock – sono legali? Sulla questione non c'è ancora ll verdetto definitivo, ma da quel che si capisce gli automobilisti che le utilizzano non verranno sanzionati, almeno per questo inverno. Sulla questione resta comunque da fare chiarezza, visto che, come spesso succede in Italia, un Ministero dice una cosa e il TAR ne dice un'altra. Pur avendo già la certificazione O-Norm 5121 dell'Austrian Standard Institute e l'omologazione tedesca TUV2, le calze da neve non sono state ancora del tutto "legalizzate". Una recente sanzione del TAR rendeva infatti legali le calze, ma contro questa sentenza la Motorizzazione (ossia il ministero dei Trasporti) ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, difendendo le norme restrittive nei confronti delle calze (come richiesto anche dall'associazione confindustriale Assocatene)


Una circolare del servizio Polizia stradale del ministero dell'Interno (protocollata il 5 novembre 2013 col numero 300/A/8321/13/105/1/2) invita tuttavia tutti gli organi di Polizia (sui quali ha un potere di coordinamento riconosciuto dal Codice della strada, articolo 11) a chiudere un occhio. In attesa dell'esito della vicenda si è deciso quindi di non sanzionare. Per adesso quindi le calze si potranno utilizzare, ma la questione rimane aperta.

Via libera a cerchioni e pneumatici di misure diverse, non occorrerà più il nulla osta.

Entra in vigore il decreto che consente di installare sistemi ruota omologati di misure diverse da quanto previsto dalla Casa, senza richiedere il costoso nulla osta

Un ulteriore passo verso la "liberalizzazione del tuning". Dopo i freni è ora la volta dei "sistemi ruota", ovvero i cerchioni e pneumatici, che potranno essere montati in misure più grandi da quelle previste dalla Casa auto senza dover chiedere il costoso nulla osta. Tutti i cerchioni dovranno però superare i test di qualità, che fino ad ora non erano obbligatori.


Il decreto 10 gennaio 2010 n.20, firmato dal ministro dei Trasporti ed entrato in vigore il 7 marzo, va a regolamentare una certa "anarchia" in ambito ruote/cerchioni, rendendo necessaria la conformità a determinati standard qualitativi. Il nuovo regolamento nasce quindi dall' “esigenza di regolamentare le procedure di approvazione nazionale di ruote diverse da quelle originali e da quelle sostitutive del costruttore, singolarmente o in abbinamento agli pneumatici, nonché le procedure idonee per la loro istallazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti di veicoli, sulle autovetture nuove o in circolazione”.


La cosiddetta liberalizzazione del tuning, approvata a fine 2008 (Dl 207/08, che ha introdotto il comma 3-bis nell'articolo 75 del Codice della strada), prevede per l'appunto che determinati pezzi originali possano essere sostituiti con altri non previsti come alternativa dal costruttore del veicolo, senza che l'operazione sia più soggetta all'ottenimento di un nulla osta da chiedere al costruttore stesso (al costo di centinaia di euro). Ma finora ad essere coinvolti in tale liberalizzazione sono stati solo i freni. Da adesso si aggiungono dunque anche i "sistemi ruota" che, oltre ai cerchioni, comprendono anche pneumatici, viti, dadi di fissaggio, adattatori e distanziali ruota.


Omologazione

Come già avviene per i freni, i cerchioni installabili al posto degli originali devono avere un'omologazione. Tale omologazione può essere ottenuta rivolgendosi alla direzione generale delle Motorizzazione o a uno dei suoi CPA (Centri prova autoveicoli) e presentando i risultati di una serie di prove che, come previsto dall'art. 4, dimostrano che quel sistema ruota non altera il comportamento su strada per i modelli per cui è omologato; il componente deve quindi superare varie prove di resistenza strutturale e di sicurezza di montaggio.
Se l'omologazione è già stata ottenuta in un Paese UE (compreso anche Norvegia, Islanda e Liechtenstein) sarà sufficiente presentare la relativa documentazione agli uffici delle Motorizzazioni. Ogni cerchio potrà quindi essere montato solo sui modelli per i quali è omologato e dovrà essere possibile ripristinare l'originale con un semplice smontaggio, altrimenti sarà necessario il nulla osta della casa automobilistica. L'obbligatorietà dell'omologazione mette quindi fuori mercato i pezzi non omologati e certificati, a vantaggio della sicurezza stradale.

Installazione

Regole precise anche sul versante installazione-montaggio, che tutti gli autoriparatori dovranno rispettare. Le istruzioni sull'installazione e le varie prescrizioni dovranno accompagnare tutti i prodotti, e l'installatore è tenuto a rilasciare una dichiarazione in cui attesta di aver seguito queste prescrizioni. L'installazione, nello specifico, non deve richiedere modifiche a parafanghi, passaruote, fiancate o altri elementi; sono ammessi solo i codolini (profili che bordano i passaruota), se previsti come accessorio già dalla casa automobilistica. Occorre successivamente recarsi in un ufficio provinciale per sottoporre l'auto alla classica prova e far aggiornare la carta di circolazione (articolo 78 del Codice della strada), riportandovi le misure dei nuovi cerchi. L'aggiornamento non è necessario se le misure delle gomme riportate nella carta di circolazione restano invariate rispetto a quelle previste in origine dal costruttore del veicolo.
Il nulla osta della casa automobilistica dovrà invece essere richiesto in caso di sostituzione/modifica di parti dell'auto che non rientrano nel sistema ruota oppure la la centralina dell'Abs o dell'Esp.