lunedì 16 maggio 2011

Fari allo xeno: ecco cosa dice il codice della strada

Si parla molto sul web sull’omologazione dei fari allo xeno aftermarket. Chi compra un kit allo xenon su eBay o da venditori improvvisati, infatti, rischia di circolare con fari non omologati per l’utilizzo su strada pubblica.
Per fare luce sull’argomento, ricordiamo che per circolare in Italia con i fari allo xeno occorre:
-un kit originale o kit aftermarket cerfiticato CE e E13
-un sistema lavafari automatico attivato dall’abitacolo
-un sistema di livellamento dei fari automatico oppure un sistema di livellamento dei fari elettrico comandato manualmente (generalmente è una rotella posta vicino al volante) se esso permette, quando regolato tutto verso il basso, di rientrare nei limiti di inclinazione previsti dal comma 6.2.6.1. del “Regolamento n. 48 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) disposizioni uniformi relative all’omologazione dei veicoli per quanto concerne l’installazione dei dispositivi di illuminazione e di segnalazione luminosa”, meglio noto come ECE R48.


Soddisfatte queste 3 condizioni, stando alla normativa ECE R48, si dispone dei requisiti per richiedere l’omologazione del mezzo con il nuovo impianto di illuminazione. Se il kit è stato istallato correttamente e l’ispettore della motorizzazione cui vi recate accetta la richiesta di omologazione, verrà rilasciata la documentazione di omologazione con cui poter circolare.

SINTESI DELLA LEGGE DELEGA per l’omologazione e la certificazione di auto e moto veicoli

Le procedure d’omologazione, che vanno a sommarsi a quelle esistenti (tralasciando l’art. 236 del Reg. che resterà in vigore per le altre categorie di veicoli), sono essenzialmente quattro:

- la prima l’omologazione dei componenti, che non richiede l’aggiornamento della carta di circolazione; 

- la seconda destinata per l’omologazione dei componenti prodotti in serie da un costruttore accreditato; 
- la terza riguarda la certificazione a libretto dei componenti omologati in Europa; 
- la quarta riguarda le modifiche a componente unico e ad unico esemplare, comprese le certificazioni dei veicoli modificati che sono attualmente in circolazione.


1) Omologazione Speciale di componenti prodotti in serie:

- A COSA SERVE: questa procedura è stata predisposta per verificare che un componente sia tecnicamente valido e, non sia costruito in maniera contraria alle leggi in materia.
- SU CHE TIPO DI COPONENTI: i componenti che potranno rientrare in questa procedura saranno quelli meno pericolosi, sia a livello di utilizzo sia a livello di montaggio. L’esempio tipico è rappresentato dalla pedaliera o dai pomelli per le autovetture, e dalle pedane per le motociclette.
- COSA DEVE FARE UN APPASSIONATO: deve solo installare il componente o farlo installare da un’officina di autoriparazioni, e circolare avendo a bordo il certificato d’omologazione speciale.
-ESEMPIO: un appassionato acquista una pedaliera, la fa installare da un’officina di auto riparazione, la quale deve registrare i suoi dati sul certificato d’omologazione speciale. La modifica è legale e si deve circolare col certificato a bordo.
- I PREZZI: qui non c’è nulla da pagare.


2) Omologazione - Certificazione di componenti prodotti in serie:

- A COSA SERVE: la procedura d’omologazione-certificazione è stata prevista per i componenti come gli alettoni, le minigonne, ecc. Questi componenti, vista la loro particolare pericolosità, devono essere sottoposti a due verifiche distinte. La prima, chiamata omologazione che è lo stesso tipo di controllo previsto dalla procedura precedente e, non riguarda gli appassionati, ma solo i costruttori dei componenti prodotti in serie. La seconda, chiamata certificazione è fatta per verificare che il montaggio del componente sia avvenuto a regola d’arte e, per registrare a libretto le modifiche. Quest’ultima verifica corrisponde essenzialmente alla verifica e prova fatta oggi dalle Motorizzazioni, per l’aggiornamento del libretto.
- SU CHE TIPO DI COMPONENTI: i componenti che rientrano in questa procedura sono quelli potenzialmente pericolosi, ma soprattutto quelli che devono essere montati a regola d’arte e, in caso di montaggio errato possono diventare pericolosi per la circolazione.
- COSA DEVE FARE UN APPASSIONATO: la parte della procedura che interessa all’appassionato è la certificazione. Infatti, l’omologazione interessa solo al produttore che vuole produrre componenti in serie.
- ESEMPIO: l’appassionato dovrà acquistare il componente, farlo installare da un’officina di autoriparazioni, la quale deve registrarsi nel Certificato di conformità al tipo omologato. In seguito bisognerà prendere un appuntamento per la visita e prova in Motorizzazione. Questa procedura si concluderà nell’aggiornamento dei dati del veicolo, sul libretto.
- I PREZZI: si pagherà il prezzo della visita e prova e dell’aggiornamento del libretto. Ovviamente non è una cosa che possiamo imporre noi allo Stato.


3) Certificazione di componenti omologati in Europa:

- A COSA SERVE: serve per consentire a chi vuole acquistare (o ha gia acquistato) un componente omologato in un altro stato Europea, di poter certificare la modifica.
- SU CHE TIPO DI COPONENTI: tutti quelli omologati. I limiti dovrebbero essere quelli previsti dalle omologazioni nazionali. Ad esempio le omologazioni come l’ABE (tedesco), dove si trova i tipi di veicoli su cui si può installare un determinato pezzo, dovranno (ovviamente) essere installati solo sui veicoli indicati. O le omologazioni tipo TELEGUNTAKEN (tedesco) che spesso indicano modo specifiche di montaggio, dovranno avere tali caratteristiche per essere legalizzate.
- COSA DEVE FARE UN APPASSIONATO: dopo aver acquistato il componente con la relativa omologazione, deve prendere appuntamento presso la motorizzazione per la procedura di visita e prova e, il conseguente aggiornamento del libretto, come nella procedura vista in precedenza.
-ESEMPIO: si acquista (o si è gia acquistato ed installato un componente dotato di omologazione Europea). Dopo averlo fatto installare, (qui la questione relativa a chi ha effettuato l’installazione sarà disciplinata dal Governo) si farà richiesta alla motorizzazione della procedura di visita e prova per l’aggiornamento del libretto.
- I PREZZI: si pagherà il prezzo della visita e prova (come nella procedura precedente) e dell’aggiornamento del libretto. Ovviamente non è una cosa che possiamo imporre noi allo Stato.


4) Certificazione ad unico esemplare:

- A COSA SERVE: è la procedura più versatile. Può essere usata sia per certificare a libretto una modifica unica (es. passaruota maggiorati direttamente dalla carrozzeria di serie; o per le motociclette carene in vetroresina auto costruite), o per registrare a libretto le modifiche effettuate fino ad oggi e, che per la legge Italiana sono attualmente illegali. Per le motociclette, questa procedura è stata ideata per poter circolare con un motoveicolo auto costruito.
- SU CHE TIPO DI COPONENTI: qui più che di componenti si dovrebbe parlare di parti del veicolo (ad esempio la carrozzeria). Come per le altre procedure (tralasciando quella di certificazione di componenti omologati all’estero, perché in questa procedura l’omologazione è frutto delle leggi di un altro Stato) anche qui sarà il Governo a definire i limiti tecnici della materia.
- COSA DEVE FARE UN APPASSIONATO: qui il centro tecnico più importante sarà quello accreditato dal Ministero (si pensa che ce ne saranno diversi, tra cui si spera anche la TuV Italia, che con la sua esperienza potrà dare una notevole spinta al sistema certificativi Italiano), il quale dovrà verificare la sicurezza del veicolo e la sua corrispondenza alle leggi tecniche in materia. Se il centro tecnico autorizzerà le modifiche, il passo successivo sarà recarsi in motorizzazione per fare la visita e prova e l’aggiornamento del Libretto.
- ESEMPIO: ho un veicolo gia modificato con componenti prodotti in Italia ma non omologati; Ho un veicolo con componenti creati da me o da un’officina; ho una moto costruita quasi interamente da me. Vado al centro tecnico accreditato, il quale fa le verifiche al mio veicolo, può essere che alcuni componenti non passino le verifiche e quindi sia costretto a sostituirli. In seguito mi reco alla motorizzazione per la visita e prova e la modifica del libretto.
- I PREZZI: bisognerà pagare le verifiche ed i progetti fatti dal centro tecnico accreditato, qui non possiamo essere noi e, nemmeno lo stato a stabilire il costo degli accertamenti (perché sono fatti da imprese private). Risulta ovvio che il prezzo dipenderà dal tipo di modifica che abbiamo apportato, può essere che non sia nemmeno sicura e quindi non potrà mai essere certificata. Però ci sono dati positivi, perché più centri tecnici si attiveranno in Italia (secondo una semplice regola economica in materia di concorrenza) e meno saranno i costi per le verifiche. Inoltre allo stato attuale (e solo se la casa costruttrice non ha dato risposta negativa alla modifica per motivi tecnici) una delle vie per certificare le modifiche è avere il progetto di un tecnico abilitato (Ing.) che sancisce la sicurezza della modifica. Risulta ovvio che il costo di un singolo Ingegnere è superiore a quello di un centro che ha i macchinari e il personale per fare decine di verifiche al giorno.


In seguito si pagherà il prezzo della visita e prova (come nella procedura precedente) e dell’aggiornamento del libretto. Ovviamente non è una cosa che possiamo imporre noi allo Stato.

martedì 3 maggio 2011

RIMAPPATURA CENTRALINA

Perché riprogrammare la centralina? 
Le case costruttrici quando sviluppano il software, non hanno come obiettivo quello di ottenere la massima potenza, infatti viene lasciato un ampio margine di tolleranza che le consente di adattarsi ad ogni tipo di utilizzo.

Riprogrammando la centralina si ottiene:

• ottimizzazione dei consumi, a pari velocità
• aumento della coppia e della potenza
• accelerazione più brillante
• eliminazione di eventuali "vuoti" nella fase di ripresa

Come avviene la modifica 

Intervenendo sulla centralina, l'ottimizzazione della pressione o dell'overbost si ottiene riscrivendo il software. Su alcune vetture può essere memorizzato un chip e poi inserito nella centralina, su altre viene caricato dalla presa diagnosi (OBD 2). In tutte le nostre applicazioni è possibile ripristinare la versione originale.

Ogni intervento suggerito al cliente verrà valutato in base alle singole necessità del cliente stesso.


Affidabilità 

Quando viene presentato un nuovo motore si effettua uno sviluppo studiato per l'utilizzo stradale. I parametri presi in considerazione, per stabilire l'incremento ottenibile, sono l'affidabilità e l'emissione di scarico, evitando di superare i limiti di progettazione.

Tutti i costruttori lasciano un margine di tolleranza sul quale si interviene senza compromettere la sicurezza.